L‘ISC (Indicatore sintetico dei costi), è un item che fornisce una rappresentazione immediata dell’incidenza sulla posizione individuale, dei costi sostenuti dall’aderente durante la fase di accumulo.
È calcolato secondo una metodologia definita dalla COVIP.

In particolare, è dato dalla differenza tra due tassi di rendimento: quello relativo a un ipotetico piano di investimento che non prevede costi e il tasso interno di un piano che li considera. L’ISC viene riportato per differenti periodi di iscrizione (2, 5, 10 e 35 anni) poiché alcuni costi (costo di iscrizione, spesa annua in cifra fissa o in percentuale sui versamenti) hanno un impatto che diminuisce nel tempo al crescere della posizione individuale maturata.

Costi considerati
Nel calcolo si fa riferimento a un aderente-tipo che effettua un versamento contributivo annuo di 2.500 euro ipotizzando un tasso di rendimento annuo del 4 per cento. I costi presi in considerazione sono il costo di iscrizione, la spesa annua (in cifra fissa o in percentuale sui versamenti), le commissioni in percentuale sul patrimonio; viene considerato nel calcolo anche il costo per il trasferimento della posizione individuale, tranne per l’indicatore a 35 anni, dove vale l’ipotesi di pensionamento.

Costi esclusi
Rimangono esclusi tutti i costi che presentano carattere di eccezionalità o che sono collegati a eventi o situazioni non prevedibili a priori (ad esempio, i costi legati all’esercizio di prerogative individuali o quelli derivanti dalle commissioni di incentivo eventualmente previste per la gestione finanziaria).
Sul sito della COVIP viene pubblicato l’elenco dell’ISC dei fondi pensione negoziali, dei fondi pensione aperti e dei PIP e uno strumento interattivo che consente di confrontare la diversa onerosità delle forme (Comparatore dei costi delle forme pensionistiche).
Al fine di favorire la confrontabilità dell’onerosità delle forme pensionistiche complementari la Covip il 14 febbraio 2022 ha pubblicato sul suo sito i valori medi degli ISC, minimi e massimi per le varie tipologie di forme e comparti.
Da ricordare che più sono alti i costi, più diminuisce la rendita complementare.