I giovani hanno altro per la testa che pensare alla pensione. Le loro priorità sono altre a cominciare dal lavoro, e neppure questo sembra più vero, almeno stando al sentire di alcune associazioni di datori di lavoro che si lamentano di una scarsa voglia lavorativa dei giovani post covid.
E’ vero che questi cercano soprattutto personale di camera, perchè secondo loro, rilanciare il bel paese significa trasformarlo in una gigantesca pizzeria, dove servono commis di sala e camerieri o al massimo fattorini moto muniti per portare il pranzo /cena a domicilio.
Oltretutto anche se l’occupazione giovanile aumenta, non aumentano i lavori stabili e c’è una rifioritura di quelli precari rinvigoriti dalla germinazione senza limiti dei voucher.
In questo scenario è duro parlare di pensione ( molti confidano nella pensione minima di 1000 euro al mese promessa da qualcuno). Poi, per quando riguarda la complementare, come è pensabile di iscriversi ad un fondo pensione integrativo dovendovi destinare il tieffeerre(TFR) che serve a campare fra un lavoro e l’altro?
Inoltre perché destinare il tfr alla complementare, quando, stando a quello riportano le news specializzate, lasciarlo in azienda lo rende più sicuro sia rispetto ai crolli delle borse sia più vantaggioso perché con l’inflazione che cresce, la rivalutazione è maggiore dei rendimenti finanziari. Per dire ultimamente la rivalutazione del tfr è stata del 7% all’incirca, mentre i rendimenti finanziari hanno perso mediamente la stessa percentuale.
Per questi motivi i giovani attualmente iscritti alla complementare raggiungono malapena il 21% rispetto a quella della fascia immediatamente più anziana. Né vale fare raffronti con quella di altri Paesi Ue in quanto questi non hanno l’istituto del tfr..
Secondo I love trading fidandosi di uno studio di Smileconomy commissionato dal Corriere della Sera, il 2023 è un anno positivo per cominciare a crearsi un fondo pensione. Il centro studi ha condotto questo rilievo pronosticando una serie di possibili scenari dei mercati e del comportamento dei fondi pensione nei prossimi anni. Secondo quanto emerso da questa ricerca, un lavoratore di 30 anni con uno stipendio di 1.500 euro al mese che comincia a investire oggi in un fondo pensione si troverà con un capitale finale del 127% superiore a quello a disposizione dell’INPS.