L’assistenza sanitaria integrativa rappresenta un’ulteriore forma di tutela a disposizione dei cittadini che vogliono integrare e/o sostituire i servizi messi a disposizione dal Sistema Sanitario Nazionale.

Il ragionamento è lo stesso che ha portato alla nascita della previdenza complementare in Italia: Poichè le risorse pubbliche alla lunga non saranno in grado di sostenere il relativo onere, si pregano i privati ( aziende e dipendente) di pensarci un pò da soli, con il rischio implicito di aumentare le già ESISTENTI DIFFERENZE FRA AZIENDE ED AZIENDE E FRA I VARI TERRITORI DELLA PENISOLA. Pensione e Lavoro, il blog di Itinerari previdenziali cu fornisce una rapida panoramica di questo strumento che ha avuto un forte impulso anche grazie alla recente epidemia di Covid.
Accanto alla sanità pubblica, quella privata – profit e no profit – rappresenta pertanto una preziosa risorsa per il sistema, arricchendo l’offerta complessiva di servizi attraverso prestazioni integrative (o complementari), aggiuntive (o supplementari) oppure sostitutive (o duplicative) rispetto a quelle ricomprese nei livelli uniformi ed essenziali di assistenza garantiti dal sistema pubblico.

Il ricorso a una soluzione di assistenza sanitaria integrativa può riguardare il singolo, che può stipulare polizze e contratti in autonomia, o essere realizzato in forma collettiva, se rientrante tra i diritti previsti dai CCNL, dagli Albi professionali o da specifici contratti integrativi predisposti dalle singole aziende. In quest’ultimo caso, le prestazioni di assistenza sanitaria integrativa rientrano quindi tra i benefit offerti dal datore di lavoro ai propri dipendenti: sempre più di frequente, del resto, la sanità complementare (e, in particolare, il sostegno alle spese sanitarie dei propri dipendenti e della loro famiglia attraverso l’adesione a fondi sanitari o il ricorso ad altre soluzioni assicurative) spicca nelle classifiche di settore tra i principali servizi/benefici cui è possibile accedere a mezzo di piani di welfare aziendale.

Proprio perché varie sono le modalità di adesione e le possibili forme di assistenza sanitaria integrativa cui accedere, altrettanto varie sono anche le prestazioni cui la sottoscrizione può dare diritto: a seconda dell’ente erogante, la sanità integrativa può ad esempio offrire agli iscritti un rimborso, totale o parziale, delle prestazioni medico-sanitarie erogate dalle proprie strutture ospedaliere o da strutture e ambulatori convenzionati. Allo stesso modo, anche la modalità di rimborso, diretto o indiretto, viene spesso a dipendere dal tipo di convenzione che intercorre tra la struttura prescelta e l’ente con cui si è sottoscritta la propria soluzione di sanità integrativa.

Informarsi è quindi estremamente importante! E non solo per scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze, ma anche perché sono molti gli italiani – secondo le stime Itinerari Previdenziali, i costi sostenuti nel 2020 per i contributi versati ai fondi sanitari integrativi e per premi di assicurazione malattia ammontano a 5,165 miliardi di euro – che già beneficiano di una qualche forma di assistenza sanitaria integrativa, senza esserne pienamente consapevoli o senza godere a pieno di tutti i relativi benefici.