Conclusi i tavoli tecnici sulle pensioni ora le proposte al vaglio del Governo

Il 18 settembre 2023 si è tenuto presso il Ministero del Lavoro l’ennesimo tavolo tecnico per venire al capo del cantiere infinito delle pensioni . Il dossier che comprende tutti i punti sul tappeto: pensione di garanzia per i giovani, flessibilità in uscita ed esodi, lavori gravosi e tutela delle donne e previdenza complementare, andrà sul tavolo del ministro Marina Calderone, che poi fisserà una riunione conclusiva a carattere politico.
Sull’incontro in merito alla previdenza complementare, si è discusso di come potenziare e differenziare i vantaggi fiscali per chi aderisce ai fondi pensione. Nel senso che ci sono lavoratori con carriere stabili, e in questo caso non ci sono grossi problemi, e chi ha carriere frazionate, e per costoro l’incentivo potrebbe essere maggiore come potrebbe esserlo per i familiari a carico.
Sul silenzio-assenso non è stato detto nulla, ma appare chiaro che un nuovo semestre non piace alle piccole imprese e a quelle del commercio perché utilizzano il Tfr come forma di finanziamento. Un’ipotesi allo studio, pericolosa, è quella di cercare di collegare la previdenza pubblica con quella complementare con l’obiettivo di arrivare alle soglie minime per andare in pensione. La partita, inoltre, è connessa alla riforma fiscale. I sindacati hanno chiesto altresì che Il Governo ponga rimedio all’errore commesso con il decreto 98/2023, con il quale, senza alcuna condivisione con le parti sociali, ha deciso di assegnare ad un soggetto privato, Assoprevidenza, le funzioni e le risorse per la promozione della previdenza complementare, perché destinatario naturale dovrebbe essere Assofondipensione.
I sindacati ritengono fondamentale rilanciare la previdenza complementare a partire dai giovani, essa è oramai pilastro fondamentale del sistema “pensioni” deve essere accessibile per tutti i lavoratori. Ci vuole per questo scopo riaccendere le luci sulla previdenza complementare attraverso una campagna istituzionale di informazione, al fine di incrementare le adesioni ai fondi pensione. La previdenza complementare è centrale, anche se non può essere considerata sostitutiva della previdenza pubblica.
Vedremo come andrà a finire
Fonte: askanews.it