FondAereo, il fondo pensione del personale navigante del trasporto aereo piloti e assistenti di volo, conta oltre 10mila iscritti, con una copertura di circa il 90% della platea potenziale. Un dato che è quasi un record nell’orizzonte dei Fondi di previdenza complementare, che mediamente raccolgono circa il 30% dei lavoratori.

L’idea nasce dal fatto che gli iscritti a FondoAereo per il 66% circa degli aderenti a FondAereo lavora in compagnie aeree che hanno basi operative in diversi Paesi europei come EasyJet, Malta Air ecc. In prospettiva il campo dei potenziali aderenti aumenterà sempre di più e molti degli attuali iscritti potrebbero trovarsi nelle condizioni di essere trasferiti dalla propria compagnia a svolgere il lavoro in un altro Paese europeo, magari finendo per interrompere i versamenti contributivi per la previdenza complementare.

La carriera di molti lavoratori dell’aria spazia in più paesi e per evitare il trasferimento in fondi esteri costoro chiedono il mantenimento della propria posizione . Per poter “seguire” i propri iscritti nella loro mobilità professionale FondaAereo ha deciso di studiare la possibilità di costituire un Fondo transfrontaliero, sarebbe il primo operante in Italia. È già in corso lo studio delle caratteristiche dei Paesi candidati ad ospitare una sezione di FondAereo, a partire dall’Irlanda.

La soluzione del fondo transfrontaliero consente di mantenere la sede in Italia, con l’apertura di sezioni nella EEA, l’Area Economica Europea.

La possibilità che uno IORP (un fondo transfrontaliero) possa operare in Italia, è prevista dal dlgs 252/2005 art. 15 ter (Operatività in Italia delle forme pensionistiche complementari comunitarie).

Ma non è l’unica ipotesi di internazionalizzazione perseguita da FondAereo. È allo studio la definizione di un Prodotto Pensionistico Individuale Paneuropeo (il cosiddetto PEPP) – in questo caso è una soluzione individuale, fatta dall’Unione Europea per fornire un prodotto pensionistico trasferibile per i cittadini europei.

fonte: il Messsaggero