La pensione ormai è il pensiero dei pensieri, assieme alla salute. I genitori non solo si preoccupano per sé, ma si preoccupano a maggior ragione oggi per i propri figli e se hanno uno stipendio stabile ed un futuro abbastanza tranquillo, anche se il futuro non lo conoscono neppure i veggenti, per i propri rampolli hanno sostanzialmente tre opzione:
costruire un piano di accumulo,
investire in buoni postali,
iscriverli alla previdenza complementare.
Un piano d’accumulo è quello che si pone un orizzonte temporale meno esteso, perché finalizzato per esempio a pagarsi un master universitario e può bastare investire 100 euro al mese.
Per l’acquisto di un buono postale dedicato ai minori però si dovrebbe disporre già di un capitale iniziale di almeno 10.000 euro ed avere un rendimento assicurato del 6% alla scadenza del 18 anno di età del beneficiario. Naturalmente anche qui si può agire con versamenti inferiori, a partire dai 100€ mensili come sopra.
La terza opzione è l’iscrizione del minore, fiscalmente a carico, ad un fondo pensione complementare cui è iscritto un genitore sempre facendo dei versamenti a partire dai mitici 100 euro mensili: trascorsi otto anni dall’iscrizione al fondo, infatti, si può ottenere un anticipo fino al 75% del montante (capitale versato più rendimenti) per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, e fino al 30% per qualsiasi necessità.
E si ha diritto anche a specifici vantaggi fiscali: i contributi versati a favore di un figlio a carico sono deducibili fino a un tetto massimo di 5.164 euro fra lui ed il genitore iscritto al fondo.