In data 15 febbraio 2024, il Presidente del fondo pensione COMETA, il prof. Riccardo Realfonzo, ha svolto un’audizione presso la Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale.
Questa audizione è parte di un’indagine conoscitiva sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione, anche in relazione allo sviluppo del mercato finanziario e al contributo fornito alla crescita dell’economia reale1.
Cometa è il Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori dell’industria metalmeccanica, della installazione di impianti e dei settori affini e per i lavoratori dipendenti del settore orafo e argentiero.Con 25 anni di esperienza e 440.000 iscritti è il più importante fondo pensionistico operante in Italia.
Durante l’audizione, il Presidente Realfonzo ha proposto la costituzione di uno strumento di investimento diretto, che coinvolgerebbe la partecipazione di Cassa Depositi e Prestiti. Questo strumento, secondo la sua proposta, dovrebbe raccogliere quote di risparmio versate dai fondi pensione e indirizzarle verso il tessuto produttivo italiano, garantendo al contempo un meccanismo di protezione dei rendimenti2.
L’obiettivo di questa iniziativa è favorire gli investimenti diretti dei fondi pensione nelle imprese e nelle infrastrutture italiane, contribuendo così alla crescita economica del paese. Una proposta interessante che potrebbe avere un impatto significativo sulla previdenza e sull’economia reale.
Il sottoinvestimento della previdenza complementare nell’economia italiana
Secondo l’ultimo aggiornamento pubblicato dalla Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione (Covip), a fine 2023 le risorse accumulate dalla previdenza complementare italiana sono pari a 222,6 miliardi (Covip 2023b). Stando sempre ai dati Covip, il 20,9% di queste risorse sono impiegate in Italia. Precisamente, il 15,4% nell’acquisto di titoli del debito pubblico italiano e solo il 5,5% in tutte le altre forme di investimento nell’economia italiana (azioni, obbligazioni, forme di investimento diretto in immobili, infrastrutture e imprese; Covip 2023a). Dunque, il 79,1% del nostro risparmio previdenziale va all’estero. I fondi negoziali raccolgono a fine 2023 circa 67,9 miliardi. Essi investono il 10,5% della loro raccolta in titoli del debito pubblico italiano mentre gli impieghi nell’economia italiana sono marginali. Infatti, solo il 2,5% del patrimonio viene investito in obbligazioni e azioni emesse da imprese italiane (1,5% in obbligazioni e 1% in azioni). Una parte piccolissima dei 67,9 miliardi viene poi investita direttamente nel Paese mediante i cosiddetti strumenti “alternativi”, consistenti principalmente in quote di fondi infrastrutturali, fondi di private debt, fondi di private equity, fondi a impatto sociale e di social housing. Queste risorse ulteriori, secondo gli ultimi dati disponibili, sono pari ad appena lo 0,3% della raccolta complessiva dei fondi pensione negoziali.
Vi è il Progetto Economia Reale, promosso da Assofondipensione e Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che opportunamente punta a indirizzare risorse dei fondi esclusivamente verso l’economia italiana. Il Fondo Cometa punta ad operare decisamente in questa direzione.