L’invecchiamento della popolazione mette a rischio la sostenibilità del sistema previdenziale: secondo FMI serve una riforma che allunghi la vita lavorativa degli anziani e che incentivi i giovani a ricorrere ai fondi pensione.“C’è urgente bisogno di una nuova riforma delle pensioni”: a dirlo è il Fondo Monetario Internazionale nel report sull’invecchiamento della popolazione, bocciando di fatto la riforma previdenziale appena attuata dal Governo italiano.
Secondo il FMI, infatti, bisogna incoraggiare le persone ad “allungare le loro vite lavorative”, introducendo degli incentivi per far sì che gli anziani continuino a lavorare rimandando l’accesso alla pensione. Insomma, il contrario di quanto fatto con il decreto pensioni con il quale – grazie all’introduzione di Quota 100 e alla proroga di Opzione Donna – è stata data ai lavoratori la possibilità di anticipare di diversi anni l’uscita dal lavoro.
Il problema è che già prima di questa nuova riforma l’Italia era uno dei Paesi più esposti ai rischi dell’insostenibilità del sistema previdenziale, figuriamoci adesso che con Quota 100 potranno andare in pensione molti più lavoratori rispetto a quanto preventivato.Se non si farà qualcosa nel breve termine, fanno sapere dal FMI, c’è il rischio concreto che il sistema previdenziale tra qualche anno non sia più in grado di garantire la pensione, con i giovani di oggi che rischiano concretamente di dover pagare di tasca loro per avere diritto ad un sussidio.
Italia: l’invecchiamento della popolazione e i rischi per la pensione
Il calo della fertilità da una parte, e l’allungamento delle speranze di vita dall’altro, stanno portando ad un invecchiamento della popolazione su scala mondiale, con l’Italia che è uno dei Paesi maggiormente interessati da questo fenomeno.A rilevarlo è il Fondo Monetario Internazionale nel suo report sull’invecchiamento, aggiungendo che questa situazione potrebbe portare i vari Paesi ad attuare nuovi interventi sul fronte pensionistico. Interventi che – come anticipato – sono molto differenti da quelli approvati dal Governo italiano nel recente “decretone”.
Fonte: Money.it