Pensioni: governo e sindacati firmano un verbale condiviso

Governo e sindacati hanno firmato un verbale condiviso sul sistema pensionistico. L’intesa è stata raggiunta nel corso di un incontro tenuto oggi 28 settembre 2016 presso il ministero del Lavoro. Il verbale è la sintesi del lavoro fatto con i sindacati negli ultimi mesi. “È stata affrontata una parte dei problemi. Molte più cose e risorse sarebbero state necessarie e perciò la piattaforma di Cgil, Cisl e Uil continua a vivere”. Questo il primo commento su Twitter del segretario generale della Cgil Susanna Camusso.  Ciò che la Cgil non condivide  è lo strumento dell’Ape”, cioè il prestito pensionistico.
Ma nonostante quest’affermazione, il confronto proseguirà per definire la platea che potrà usufruire dell’Ape sociale. A dirlo è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini spiegando che il confronto proseguirà anche sui lavoratori precoci.
Nel verbale di cinque cartelle, sono identificate le misure che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, fra le quali l’Ape, l’intervento sui precoci e l’estensione e l’aumento della quattordicesima per i pensionati con i redditi più bassi.
Ecco alcuni dettagli dell’intesa:
Uscita a 41 anni per precoci in difficoltà – Per chi ha lavorato 12 mesi effettivi, anche non continuativi, prima del compimento dei 19 anni l’uscita sarebbe anticipata a 41 anni di contributi se si appartiene alle categorie di lavoratori in difficoltà, come disoccupati senza ammortizzatori sociali, disabili e chi ha svolto attività gravose . E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti all’incontro in corso al ministero del Lavoro. Sarebbe quindi questa la soluzione trovata per i lavoratori precoci, che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età.
Assegno ‘minimo’ per accesso ad Ape – Per accedere all’Ape, l’anticipo pensionistico su base volontaria, bisognerà avere maturato una pensione “non inferiore a un certo limite”. E’ quanto si legge nel verbale d’incontro firmato da sindacati e governo. Il limite minimo non è stato ancora identificato.
Quattordicesima estesa a 3,3 milioni di persone – La quattordicesima sarà estesa a 3,3 milioni di persone, ovvero ai pensionati con redditi complessivi personali fino 1.000 euro al mese. Da questi il governo si aspetta un ritorno concreto in termini elettorali tale da far pendere la bilancia a favore dell’esito positivo del referendum. E’ quanto si apprende da fonti sindacali presenti all’incontro in corso al ministero del Lavoro. Si tratta quindi di quasi 1,2 milioni in più rispetto alla attuale platea di beneficiari. La cosiddetta quattordicesima adesso riconosciuta ai pensionati con redditi complessivi personali fino a 750 euro mensili sarà estesa anche a coloro che hanno redditi fino a mille euro al mese (2 volte il trattamento minimo). Per coloro, 2,2 milioni, che hanno già il beneficio l’importo sarà aumentato, ma non è ancora stato definito il rialzo in base agli scaglioni di contributi versati. Nel complesso per l’aumento di chi già riceve la somma aggiuntiva si spenderà il 30% dello stanziamento dedicato a questo capitolo.