Pensioni, terzo round governo-sindacati: c’è anche il rilancio della complementare

Riforma pensioni 2022: via libera al terzo tavolo tecnico tra governo e Cgil, Cisl e Uil per riformare il sistema delle pensioni.
Via libera al terzo tavolo tecnico tra governo e sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) per riformare il sistema delle pensioni in Italia: dopo aver affrontato i temi relativi a donne, pensioni di garanzia per i giovani e previdenza complementare oggi le parti hanno discusso su come rivedere in chiave più flessibile la legge Fornero, quando quest’anno sarà esaurita Quota 102, la soluzione ponte adottata dal governo per prendere tempo. L’obiettivo dell’esecutivo è quello infatti di restare nel solco del metodo contributivo. Ipotesi dei sindacati è di lasciare la soglia minima di pensionamento a 62-63 anni.

In particolare, dal terzo tavolo tecnico è emersa un’apertura da parte del governo sulla previdenza complementare: l’esecutivo ha aperto alla possibilità di prevedere un nuovo semestre di silenzio-assenso per favorire le adesioni ai fondi pensione. Il rafforzamento della previdenza complementare è centrale per offrire pensioni dignitose ai futuri pensionati e come tale va tutelata, per fare ciò è necessario investire risorse anche in una campagna informativa che crei una diffusa cultura previdenziale.
In sospeso invece è rimasta la richiesta sindacale di salvaguardare e rafforzare la fiscalità incentivante sui fondi pensione, prevedendo anche un intervento mirato per gli under 40. Al centro del tavolo è stata posta la possibilità di introdurre strumenti più efficaci a tutela dei lavoratori e per limitare le omissioni contributive.

La verifica politica con il ministro Andrea Orlando e i leader delle tre confederazioni è  già stata fissata per il 7 febbraio p.v.

Focus, nel dettaglio, sugli interventi rivolti ai giovani. Dal report Ocse, arrivano infatti brutte notizie: tra qualche anno, in Italia, le nuove generazioni potrebbero accedere alla pensione non prima di aver compiuto 70 anni e con assegni esigui, anche al di sotto della soglia di povertà, a causa delle carriere lavorative discontinue e dei periodi di precariato. Proprio in quest’ottica, uno dei punti centrali riforma sarà l’intervento per i giovani. Tra le proposte in campo più accreditate c’è quella di una pensione di garanzia che assicuri un minimo di adeguatezza.

fonte: www.affaritaliani.it